domenica 9 settembre 2012

MA IL WEB É DAVVERO COSÍ LIBERO? CERTO CHE NO! FACEBOOK CE LO DIMOSTRA!


ISSUE n° 27 THE MARKETING BLOG

(Tempo di lettura 9 minuti)


Se vuoi che la gente “faccia suo” un concetto, basta ripetere di continuo il messaggio che vuoi veicolare. E’ per questo che, dopo un decennio di tantra sulla libertà della rete, pensiamo che il web sia una specie di mare libero, dove tutto sia permesso.

Ma non è così.

Ebbene sì, siamo stati manipolati un’altra volta. E’ l’ennesimo esempio di strategia di marketing applicata alla creazione di un immenso valore percepito.

La prova più lampante ci viene fornita da Facebook. Ecco alcuni esempi.

1) I dati sono soldi!
La recente (e disastrosa) capitalizzazione in borsa del social network ci fornisce un dato importante: I nostri dati hanno un valore!
Già, perché il valore dei titoli non è dovuto al numero di utenti, ma all’immenso numero di dati (diretti e indiretti) collegati agli utenti.
Nomi, indirizzi mail, numeri di cellulari, geolocalizzazioni, informazioni sugli interessi, sui gradi di relazione da intrecciare con gli altri utenti… un vero e proprio mondo che a volte senza rendercene conto contribuiamo a costruire.
Dati che diventano soldi! Non nostri ovviamente.
E qui arriva la prima domanda:
- Qual è la nostra capacità di sorreggere e mantenere in vista questo mondo che abbiamo contribuito a costruire?
Nessuno! I titoli vanno malissimo, le scelte di marketing sono disastrose e un bel giorno (forse neanche troppo lontano) il sito chiuderà e venderà i nostri dati… ammesso che ciò non sia già avvenuto.

2)Strategie di marketing disastrose e controproducenti!
Alcune scelte del social network stanno contribuendo ad allontanare gli utenti da Facebook.
Ad esempio, hai chiesto tu di aprire una tua casella mail nominativa a Facebook?
Già perché qualche mese fa le caselle reali sono state “occultate” e al loro posto sono comparse delle caselle di posta elettronica con il tuo nome . il tuo cognome @ facebook.com… - E chi la voleva?
- Chi è stato interpellato?
- E le password dove sono?
Ma non solo, un altro errore lo hanno commesso “imponendo” il “diario” al posto della visualizzazione classica. Il diario, a detta della maggior parte degli utenti, è meno…
ma la cosa peggiore è stata la modalità con la quale ci hanno obbligati.

A me è successo così: ogni tanto entravo nel mio account e il diario mi veniva proposto. Io semplicemente ignoravo il messaggio perché non ero interessato. Un bel giorno entro e al posto del “solito” messaggio mi trovo la data dalla quale il MIO profilo passava nella visualizzazione diario.
- Chi lo ha chiesto?
- Io il diario non lo trovo strategicamente e visivamente valido, perché lo devo utilizzare?
- Perché un utente deve essere trattato come un sottoposto che deve fare quello che gli impone un “fornitore di servizi”?
Che Facebook mi ridia il valore dei miei dati e mi liquidi allora!

3) Modalità e privacy
Quando mi connettevo a Facebook qualche tempo fa (c’è del romanticismo in questa frase), la finestra della chat mi indicava chi era on-line in quel momento. Quindi potevo sapere indirettamente che quegli utenti erano davanti un pc, e conoscendoli, sapevo dove trovarli…

Un esempio di utilizzo indiretto delle informazioni… altro che “voli pindarici” sulla privacy.

Ma adesso è anche peggio. Perché ormai, sempre più spesso, al posto del punto verde c’è l’icona del telefono.
Che bello! Siamo sempre connessi!
- Ma perché?
- Non potremmo utilizzare un social network solo a tempo perso come si fa con le cose futili?
Sembra che siamo tutti dei dottori con la reperibilità H24… eppure la maggior parte degli utenti di FB non “vivono” di comunicazione, e neppure sono importanti!
Molto spesso sono ragazzini (quasi sempre cresciuti) che si danno un “tono” con il tablet o lo smartphone di turno (facendo tra l’altro pubblicità gratis).
In tutti i casi io so che posso raggiungere quelle persone e disturbarle mentre mangiano. Geniale! Un consiglio: Comincia a chiamare chi ti sta antipatico all’ora di pranzo, tanto non si farà problemi ad interrompere la chiacchierata con chi hanno di fronte per risponderti!

In tutti i casi la domanda finale è sempre e soltanto una: Sei tu a gestire il servizio e il tuo Tempo sul web?

La risposta è no!

Magari qualche volta sarai stato infastidito perché qualcuno ha fatto una foto e tu hai percepito di comparire sullo sfondo… hai pensato alla privacy e a tutte quelle “menate”… e invece perfino io posso sapere dove sei, cosa fai, chi incontri e cosa ti piace. Ovviamente lo sa anche Facebook e non mancherà l’occasione di  farti comparire sulla destra un banner pubblicitario che casualmente tratta proprio quel prodotto compatibile con i tuoi “ti piace”…

La rete non è libera, è solo un metodo diverso (e più semplice) per “entrare in contatto” con te, ovviamente senza farti gestire il rapporto.

Pensa, perfino navigare su internet è un controsenso non libero!

Ti racconto una cosa che mi sta succedendo in questi giorni. Pago la Vodafone affinché con una chiavetta possa navigare dal mio portatile. Nelle settimane scorse ho dovuto “scaricare” un po’ di materiale e documenti dal web e ho superato il “limite” che mi ha imposto il mio gestore, cioè il mio fornitore di servizi.
E che cosa fa la Vodafone? Mi limita la navigazione a 56 KB al secondo… un criceto è più veloce, non riesco a caricare neppure un video su Youtube o a twittare su Twitter!

Chiamo Vodafone e una signorina mi dice che Vodafone ha messo un “freno” alla mia velocità di navigazione perché ho superato il limite di GB scaricabili. A quel punto chiedo di pagare a parte la differenza e di poter riprendere a navigare come al solito, (e come al solito non è comunque veloce!).
La signorina mi dice che non è possibile e che il mio periodo di limitazione da parte di Vodafone durerà fino al 27 settembre. Sono stato punito come dalla maestrina! Sono in purgatorio fino al 27 settembre!

Quindi concludendo ti devo far riflettere su questi fattori:
- Il web non è libero, perché non sei tu davvero a decidere come utilizzare un servizio ma vieni “guidato” dal tuo fornitore di servizi, lasci i tuoi dati, i quali diventano soldi che non torneranno mai da te.

- Perfino  connettersi a internet non è un’azione liberale, perché il tuo gestore, che è il TUO fornitore che ti dà il servizio dietro corrispettivo pagamento, può serenamente limitare la tua capacità di navigare senza metterti nelle condizioni di avere delle opzioni di navigazione adeguate.

Ora ti invito a lasciare un commento qui di seguito, che come al solito sarà preziosissimo e meriterà una risposta che però… potrebbe non arrivare subito!
Nel caso non te la prendere, nulla di personale! La Vodafone mi ha limitato! Ma non temere, dammi tempo e arriverò anche da te.

Al prossimo mese

Emmanuele

PS. Ho cercato di valutare di cambiare operatore, ma ovviamente le offerte erano identiche. FORSE qualcuno ha “fatto cartello”, e se me ne sono accorto io in mezz’ora non capisco perché chi deve vigilare non se ne sia ancora accorto. Forse Internet non è l’unico mondo non libero!