martedì 22 giugno 2010

“USARE LA PAURA PER VENDERE” da inestetismo a malattia in 30 secondi (di spot)

ISSUE n° 7 BLOG MARKETING

(Tempo di lettura 6 minuti)




Ultimo case history prima della pausa estiva, che vedrà me e il mio staff impegnati per la realizzazione di quanto scritto nel post precedente.

Con la settima “uscita” del mio blog, voglio parlarti di un caso che ha destato un certo scalpore per la sua scorrettezza. Qualche sera fa, mentre guardavo la TV, la mia attenzione si è soffermata su uno spot che “presentava” un prodotto anticellulite di una nota marca.

Ovviamente, il soggetto visivo era una modella, con un fisico tonico, frutto di ore di palestra e non di un incontro ravvicinato con il prodotto venduto. All’improvviso, comincio ad udire la voce dello speaker che comincia con questa frase:«La cellulite è una malattia».
Ho avuto un sobbalzo, ho cominciato a ridere e all’improvviso ho smesso di farlo.
Il prodotto in questione può essere inserito nella lista dei cosmetici non dei farmaci.

Il giorno dopo ho fatto 2 telefonate.
La prima al mio medico personale, il quale mi ha confermato che la cellulite non è una malattia.
Poi ho chiamato un mio amico farmacista e gli ho chiesto di parlarmi del prodotto in questione e dei volumi di vendita dello stesso.
Il prodotto, viene venduto come anticellulite, un prodotto di natura cosmetica/estetica, non è da considerarsi assolutamente un farmaco.
In relazione ai volumi di vendita, il farmacista in questione mi ha confermato un aumento delle vendite, dandomi alcuni dettagli interessanti, soprattutto di natura psicologica da parte dell’utenza.

La strategia che è stata attuata è sottile quanto efficace:

- se io ti dico che sei malato, che hai una malattia, tu cosa fai? Teoricamente dovresti andare dal medico, ma i tempi moderni ti “aiutano” a fare una scelta diversa. Vai in farmacia, e dal momento che la televisione ti ha già dato la soluzione, ti compri la “medicina”.
Se non fossi malato, in farmacia non ci andresti. Ma siccome hai paura di star male… ci vai.

- Questione tempo: la pubblicità, ti scatena oltre ad una paura, anche un senso di ansia. Perché? Ma perché tra poco si va al mare e alla “prova costume” non puoi mandarci un altro al posto tuo. Dio che ansia, devi fare assolutamente qualcosa!

Una delle tecniche di vendita più usata, è quella di far perdere lucidità all’acquirente, fai “saltare” la sua parte razionale e fai leva su quella emotiva, e quando la parte razionale ritorna, il soggetto si ritrova con una prodotto tra le mani che non avrebbe mai voluto comprare.

La linea comunicativa della casa cosmetica in questione, è stata multata per un importo di 490.000 euro, dal garante con l’accusa di “pubblicità ingannevole”. L’investimento valeva il rischio, visto che l’anno precedente quell’azienda aveva fatturato 260 milioni di euro.

Questa tecnica si chiama “Disease Mongering” ed è più pericolosa della semplice attuazione di una pubblicità ingannevole.

Ecco la definizione che Wikipedia dà del fenomeno: “L'espressione ”disease-mongering” o mercificazione della malattia indica un'operazione di marketing finalizzata all'introduzione di un farmaco già pronto per l'immissione nel mercato attraverso una campagna pubblicitaria finalizzata all'introduzione di quadri clinici al di fuori della seduta medica per indurre il consumatore alla ricerca di un rimedio per specifiche malattie”.

Niente male vero? Pensa ai profitti! E i volumi poi…. c’è da sfregarsi le mani!

Invece, malissimo!

Se per vendere un anticellulite sei costretto a creare una malattia, forse potresti presenziare ad un mio corso di marketing, chissà, magari potresti imparare a vendere lo stesso senza sentirti in obbligo a “giocare sporco”.
Forse bisogna fare un passo indietro, in tutti i casi, bisogna fare qualcosa, questa escalation negativa del marketing non è né etica né degna della scienza stessa.

Concludo questo post con due consigli per le donne, un’annotazione tecnica e una di natura legale.

Primo consiglio: accettati per quello che sei e soprattutto accetta il fatto che il tempo non si può fermare. Con questo non voglio dire che devi “lasciarti andare”, ma un po’ di serenità in più non guasterebbe, e soprattutto, potrebbe potenzialmente metterti al riparo da certe strategie scorrette.

Secondo consiglio: vai dal tuo medico, se hai dubbi su questo post, confrontati con lui. Non prendere mai il suo posto, non sei tecnicamente preparata. Vedrai che alla fine, investirai un po’ di tempo in cambio di un buon risparmio monetario unito ad un grande senso di serenità e consapevolezza.

Annotazione tecnica: preparandomi per la stesura del post che stai leggendo, e cercando di comprendere il significato della parola “cellulite” applicato alla parola “malattia”, ho scoperto decine di siti che confermano la tesi della patologia e/o malattia.
Non cascarci, sono solo il frutto di una strategia virale messa in atto dai produttori, per acquisire credibilità attraverso altre interfacce quali forum, siti civetta ecc. apparentemente non riconducibili.
Se hai dubbi di natura medica, vai da un medico, e se confrontandoti con diversi specialisti hai pareri contrastanti, scrivi all’ordine dei medici e segnala gli abusi.

Annotazione legale: le case farmaceutiche hanno degli uffici legali particolarmente voraci e feroci. In questo post, non è stato menzionato in alcun modo il nome dell’azienda o quello del prodotto e ho trattato il tema della strategia. Tuttavia, volendo offrire un servizio completo a te che leggi il mio blog, di seguito metto i links relativi al case history di questo post. Gli autori dei singoli articoli e le testate che le hanno pubblicate sono proprietarie dei diritti di informazione.

Ti auguro una buona estate, ci “rileggiamo” nei primi giorni di settembre e avremo modo di affrontare un autunno pieno di attività interessanti.

Sappi che indipendentemente dallo stato dei tuoi fianchi, della pancetta o della tua cellulite avrò il piacere di rispondere ai tuoi commenti e di confrontarmi con te.

Continua a seguirmi. Grazie per la tua sempre preziosissima attenzione e a presto.

Emmanuele Macaluso



Di seguito i links inerenti al post:
Definizione di Disease Mongering da Wikipedia:
http://it.wikipedia.org/wiki/Disease-mongering
Legislazione sulla pubblicità ingannevole: http://www.parlamento.it/parlam/leggi/deleghe/07145dl.htm
Articoli con il case history citato nel post: http://robertolapira.nova100.ilsole24ore.com/2009/12/le-bugie-nella-pubblicita-di-somatoline-costano-490-mila-di-multa-alla-manetti-hroberts.html
http://www.altroconsumo.it/cura-personale/somatoline-contro-la-cellulite-e-un-farmaco-s276063.htm